lunedì 12 settembre 2022

 Affettività e orientamento sessuale. In dialogo con la Chiesa

Sintesi dell’incontro 2022



La dodicesima edizione di Cristiani in Ricerca si è svolta dal 26 al 28 agosto. “Affettività e orientamento sessuale. In dialogo con la Chiesa” era la tematica di quest’anno.


Abbiamo iniziato la nostra tre giorni con una lectio di Emanuele Bordello, monaco della comunità Camaldolese. La sua riflessione si è incentrata sul passo del Vangelo di Giovanni dell’incontro tra Gesù e la Samaritana al pozzo. Attraverso il dialogo con Gesù, una donna, considerata peccatrice, diventa discepola e grazie a lei molti samaritani credettero. “Gesù rivela il volto di Dio che nessuno ha mai visto (Gv 1,18) non in modo autoritario, ma sapendo accogliere e incontrare chiunque incroci il suo cammino, a prescindere dalla sua identità, dalla sua condizione sociale e dalla sua appartenenza religiosa.


Il sabato mattina per la relazione introduttiva ci siamo fatti guidare da don Aristide Fumagalli, presbitero della diocesi di Milano e Docente ordinario di teologia morale presso la facoltà teologica dell’Italia settentrionale, nonché autore di vari testi sulla tematica, tra cui il volume “L’amore possibile. Persone omosessuali e morale cristiana”.

Fumagalli ha fatto un excursus sulla tematica dal punto di vista della spiritualità personale del singolo e del vissuto ecclesiale. Ha posto poi l’accento su come la riflessione sull’ethos sessuale sia fondamentale per la Chiesa, la quale deve interrogarsi anche sulla questione omosessuale ed “è chiamata a discernere l’amore omosessuale alla luce dell’amore cristiano, ovvero l’amore di Dio rivelato in Cristo per mezzo dello Spirito Santo.

Al suo intervento sono seguite varie domande e un dibattito sul rapporto tra comunità lgbt e Chiesa, sull’accoglienza e sull’essere parte attiva della comunità ecclesiale stessa.


Il pomeriggio è stato riservato al confronto e al lavoro in tre differenti laboratori con lo scopo di approfondire la tematica da tre punti di vista differenti.

Giacomo Ghedini ha condotto il primo laboratorio “Cosa ci dice la Bibbia sull’omosessualità?”. Sono stati analizzati alcuni passi della Bibbia incentrati sulla tematica quali Genesi 19, il passo di Sodoma e Gomorra, ma anche l’analisi dell’amicizia particolare tra Davide e Jonathan. Analizzare questi testi dal punto di vista biblico ci ha permesso di approfondire meglio in che modo le sacre scrittura affrontano il tema dei rapporti omosessuali.

Il secondo laboratorio, “Come rendere la comunità un luogo più accogliente?”, invece, è stato condotto da Luisa Bellomo. In questo spazio si è potuto riflettere su come le comunità cristiane possano essere dei luoghi più accoglienti per chi fa parte della comunità queer, e sull’importanza della sensibilizzazione all’interno dei contesti pastorali rispetto a tali tematiche che molto spesso vengono ignorate e non considerate, in modo tale da permettere a tutti di sentirsi parte di una comunità più grande.


Infine, il terzo laboratorio è stato gestito da Nicola Zanini. Come dice il titolo di questo momento di confronto, “Società e diritti lgbt: a che punto siamo?”, lo scopo era quello di interrogarsi sulla situazione dei diritti per la comunità lgbt in Italia e nel mondo e anche come comunità cristiana. Qui il dialogo ha sottolineato come la disparità sia ancora alta e come ci siano diritti differenti in merito, anche passando da uno stato all’altro; all’interno della Chiesa, inoltre, oltre ai diritti, non sempre si viene accettati se dichiaratamente omosessuali. Il dibattito in questo caso ha portato a conclusioni diverse in base al gruppo e alle persone.


La domenica mattina, infine, abbiamo avuto l’onore di ospitare don Pino Piva, sacerdote Gesuita, esperto di percorsi di accompagnamento pastorale con le persone omosessuali. Il suo intervento è stato una testimonianza della sua esperienza e di come sia giunto a essere accompagnatore per le persone omosessuali. Don Pino conduce gli incontri “Chiesa Casa per tutti”, ovvero spazi di condivisione in cui raccontare la propria esperienza spirituale con lo scopo di liberarsi da pregiudizi.

Quello della Pastorale con persone LGBT+ è piuttosto uno stile ecclesiale. (…) Negli altri ambiti pastorali capita che gli operatori pastorali debbano “animare” le persone, i laici, appartenenti ai vari ambiti; a volte si ha l’impressione che si offrano risposte pastorali in contesti dove non vengono espresse domande, o le domande siano altre. Nella pastorale con persone LGBT+ accade l’esatto contrario: le domande di fede e di partecipazione ecclesiale sono chiaramente espresse (…) I cristiani LGBT+ esprimono un desiderio autentico, profondo, spirituale, sofferto e a lungo coltivato. Un desiderio di fede e di partecipazione ecclesiale che per motivi culturali, pregiudiziali e, solo alla fine dottrinali, ha trovato una difficile e ambigua accoglienza da parte della Chiesa.”


La tematica richiede ancora approfondimento, ma soprattutto dialogo. Ciò che è stato messo in luce più volte, però, a prescindere dell’opinione di ciascuno, è che al centro ci sono persone, vite e amore e di questo bisogna sempre tenere conto e rispetto.


Tutti gli interventi sono stati registrati e potete acquistarli direttamente dal sito di Edizioni Camaldoli.