domenica 15 luglio 2018

Programma e modalità di iscrizione

Giovani. Attraversare il nostro tempo
Monastero di Camaldoli
24 – 26 agosto 2018





Nelle giornate di dibattito di Cristiani in Ricerca, proveremo quest'anno a istituire un luogo e uno spazio di riflessione per sviluppare una "coscienza generazionale" che, guardando ai 50 anni dal Sessantotto, sentiamo mancare.

La Chiesa ci stimola a questa indagine, ponendo all'attenzione proprio i giovani per l'imminente Sinodo dei Vescovi. In Italia i dati parlano di alta disoccupazione e di ampie faglie di mancata collocazione identitaria e sociale (primo posto in Europa per la percentuale di Neet nel 2017).

Precarietà, mobilità, nuove forme di lavoro, nuove geografie esistenziali aperte dai social: dietro alle ombre di una generazione liquida e apolide, sembrano apparire anche i tratti luminosi di una novità che in questa nostra società stiamo portando. Grazie ad un dialogo intergenerazionale, cercheremo di attraversare questo tempo alla ricerca di una voce che sia nostra, cifra propria di questa generazione, accento consapevole capace di innescare la "passione del risveglio".


Venerdì 24 agosto
17.00 Introduzione ai lavori
17.30 La spiritualità del giovane 
Matteo Ferrari, Monaco di Camaldoli
18.30 Vespri

Sabato 25 agosto
9.30 Il nostro tempo, una generazione 
Francesco Stoppaanalista, lavora presso il Dipartimento di salute mentale di Pordenone.

11.15 Dibattito in plenaria

16.00 Prima tavola rotonda 
I giovani e le sfide del nostro tempo

§  LavoroMarco Ovidi, dottorando all’Università di Londra, Queen Mary
§  Nuove forme di comunicazione e partecipazioneMaria Francesca Murru, Ricercatrice Università Cattolica del Sacro Cuore
§  Mobilità/stabilità, Federica Di Lascio, attivista
§  18.30 Vespri

Domenica 26 agosto
9.00 Seconda tavola rotonda ecumenica
I giovani e la fede

§ Gabriella Serra, giovane cattolica, partecipante al pre-Sinodo sui giovani della Chiesa cattolica;
§ Yahel Halfon, giovane ebrea;
§ giovane mussulmano.

11.30 S. Messa
12.30 Pranzo e partenze


***

Adesioni
Le quote di partecipazione sono calcolate su due giorni completi, comprensivi di vitto e alloggio, dato che gli arrivi sono previsti dalle ore 14.00 di venerdì 24 agosto e le partenze dopo il pranzo di domenica 26 agosto.
La proposta del Convegno prevede la partecipazione a tutti i due giorni, per cui non è possibile accettare detrazioni per giorni di assenza o pasti non consumati.


Quote di partecipazione 
Per i due giorni (tutte le camere hanno il servizio interno): 

- € 80,00 in camera a più letti;
- € 120,00 in camera singola.

Prenotazioni e informazioni
FORESTERIA del MONASTERO
52014 CAMALDOLI (AR)
Tel. 0575 556013 - Fax 0575 556001
foresteria@camaldoli.it

lunedì 11 giugno 2018

Francesco Stoppa sarà il relatore principale dell'edizione 2018

Francesco Stoppa sarà il relatore principale dell'edizione 2018 di Cristiani in ricerca.
Stoppa è analista e lavora presso il Dipartimento di salute mentale di Pordenone, città dove coordina il progetto di comunità «Genius loci». 
Membro della Scuola di psicoanalisi dei Forum del Campo lacaniano, è docente dell’Istituto ICLeS per la formazione degli psicoterapeuti e redattore della rivista «L’Ippogrifo».



Qui un'auto-presentazione del suo libro «Istituire la vita. Come riconsegnare le istituzioni alla comunità»: 

martedì 5 settembre 2017

Un potere umano da custodire. La sintesi dei lavori del nostro incontro



L’esperienza del nostro tempo ci consegna una visione disincantata del potere: siamo, infatti, consapevoli dei molteplici rapporti di forza che – raffinati, persino, dalle acquisizioni della tecnologia e della scienza - si insinuano nelle relazioni personali e comunitarie, raggiungendo facilmente una dimensione globale. D’altra parte, o forse proprio per questo, l’elemento “potere” è inscindibilmente legato alla questione della “giustizia”. Ma si può davvero parlare di un “potere giusto” e, se sì, in cosa consiste? Di queste domande – sulle quali l’attenzione della comunità cristiana fu portata al più tardi dalla teologia di Lutero, della cui nascita si celebra quest’anno il cinquecentenario – si è fatta carico la riflessione di Cristiani in Ricerca, laboratorio promosso dalla F.U.C.I. e dal M.E.I.C. e ospitato, quest’anno per l’ottava edizione, dal 25 al 27 agosto presso il Monastero di Camaldoli.

Uno spazio centrale, sabato mattina, è stato riservato a Franco Vaccari, psicologo e fondatore dello studentato internazionale a Rondine – “Cittadella della pace”. Ripercorrendo la propria esperienza ecclesiale, Franco si è soffermato sulla dimensione del “vivere insieme” e ci ha messo sapientemente in guardia tanto dal rischio che quest’ultima venga soffocata dall’istituzionalizzazione del potere quanto dal suo esercizio carismatico. La struttura istituzionale di una comunità, di per sé irrinunciabile, non dovrebbe mai essere considerata un fine in sé, e così nemmeno l’aspirazione a “mantenere il raggiunto”: li si dovrebbe, infatti, entrambi ordinare alla crescita delle relazioni e della persona. Franco ha infatti posto al centro del suo racconto la convinzione che “fare Chiesa” significhi “celebrare la vita di una comunità in carne e ossa”, allargando così i confini della mensa eucaristica.

Un’introduzione teologico-biblica al tema del “potere” ci è stata offerta, il venerdì pomeriggio, da Emanuele Bordello, monaco camaldolese e studente in Teologia al Centre Sèvres di Parigi. L’attraversamento di alcuni passi della Scrittura ha lasciato emergere come quest’ultima riservi uno sguardo tutt’altro che univoco tanto al potere mondano quanto all’onnipotenza di Dio, una questione sulla quale la modernità segnata dall’Olocausto è tornata a riflettere con urgenza (Jonas, Hyllesum, Bonhoeffer, per citarne solo alcuni). “Il Cristianesimo”, ha sottolineato Emanuele, “ci invita a tenere insieme questo paradosso: la gloria e la croce” e, con questo criterio, a operare un continuo discernimento sull’esercizio mondano del potere.

A queste suggestioni hanno fatto eco le voci di Andrea Michieli e di Luca Alici nella tavola rotonda che si è tenuta sabato pomeriggio, arricchendo la riflessione sul potere di un taglio, rispettivamente, storico-giuridico e filosofico-antropologico. Andrea, Dottorando in Diritto Pubblico dell’Economia all’Università di Milano-Bicocca, ha messo in luce le strutture e le problematicità dello Stato, cui è demandata la gestione del potere nella modernità: in particolare, è emersa la necessità di una “partecipazione feriale” dei cittadini alla vita pubblica, che consenta la composizione armonica, nelle istituzioni sociali, delle differenze. Luca, Ricercatore presso il Dipartimento di Filosofia, Sc. Umane, Sociali e della Formazione dell’Università di Perugia, ha ribadito la necessità di leggere il “potere” non soltanto in termini di “comando”, ma come una continua mediazione tra “agire” e “patire”, tra il desiderato e l’involontario, prendendo sul serio quell’“indisponibile” che costitutivamente ci caratterizza. È questa una premessa necessaria affinché si possa auspicare una comunità che non abbia paura dell’altro, e un potere politico che sia rispettoso della pluralità.

Una seconda tavola rotonda, la domenica mattina, ha permesso di incrociare tre differenti prospettive cristiane sul potere: quella ortodossa, sostenuta da Dimitrios Keramidas, quella evangelica di Sophie Langeneck e quella cattolica, portata da Piera Angela Di Lorenzo. Dimitrios, Docente presso la Pontificia Università Gregoriana, ha illuminato l’esigenza che la Chiesa, pur abbracciando un potere temporale, conservi rispetto a esso una propria impronta profetica e ha individuato nella sinodalità una possibile via di uscita dalle problematiche che la gestione del potere pone a livello interno e nella dimensione inter-confessionale. Sophie, studente alla Facoltà Teologica Valdese di Roma, ha descritto la circolarità che caratterizza il rapporto tra Sinodo Valdese e chiese locali, insistendo sulla responsabilità sociale di cui la Chiesa è portatrice. Piera, dopo aver richiamato all’esigenza di una “spoliazione”, di una “umiltà” e di una “obbedienza” nella gestione ecclesiale del potere, ha sollevato interessanti questioni circa la sussistenza di gruppi ristretti nella chiesa locale, sul ruolo delle donne, sul dialogo interreligioso e con i non-credenti.

Il laboratorio di Cristiani in Ricerca si è inoltre arricchito di due ulteriori, preziosi momenti formativi. Venerdì sera, Maria Rosaria Petti, giornalista, ci ha aiutati a riflettere sul rapporto tra informazione e potere, toccando temi quali i nuovi media, la considerazione del “pubblico muto” sui social network, la necessità di dare voce a chi non ha potere. Sabato sera, Elvis Spadoni ci ha introdotti ad alcune sue opere, raccolte nella mostra “Il mantello e la gloria” (a Camaldoli fino al 15 Settembre), nelle quali il tema del potere si fa corpo, silenzio e luce.

Non solo si può, ma si deve – quindi – parlare di giustizia riguardo al potere. E tuttavia, per l’ambivalenza della sua natura, non è possibile stabilire una volta per tutte la struttura di un “potere giusto”: bisogna, piuttosto, continuamente vegliare affinché le strutture di potere siano ordinate al bene della comunità e della persona. Affinché, cioè, la legge della forza, che pure abita il cuore dell’uomo, non lo renda disumano, ma si lasci pervadere da ciò che con essa coesiste, vale a dire la misericordia e l’amore.

Rita Pilotti